miércoles, 20 de mayo de 2009

Storia del Quartiere San Lorenzo, della città di Alberti

Per Raúl Norberto Palazzo
Professore di storia, ex membro del Consiglio Provinciale di Educazione ed attuale Direttore della Scuola di Educazione Mezzo nº 2 di Alberti

La città di Alberti ebbe le sue origini in 1870 quando si stabilì nel posto Andrés Vaccarezza, immigrante genovese, arrivato all'Argentina in1848. Abile uomo d'affari installò un mulino da farina e portò alla sua proprietà a varie famiglie che saranno i primi colonizzatori. Passando la ferrovia, e stabilirsi la Stazione ALBERTI (in omaggio alla vocale della Prima Giunta di Governo, Pbro. Manuel Alberti, in giugno di 1877, Vaccarezza fece fare il piano del paese che fu datato il 27 ottobre di quell'anno, questa data fu posteriormente presa come quella di fondazione della città. A partire da lì si prodursi quello lottizzo, la radicazione di nuove famiglie. Nella prima tappa, la maggioranza della quale arrivarono furono italiani del nord e spagnoli.

L'arrivo dei calabresi si prodursi principalmente nell'ultima decade del secolo XIX e nella prima del XX. Due furono le principali origini: il ítalo-albanese e gli immigranti provenienti da San Lorenzo Bellizzi. Queste famiglie acquisirono soprattutto proprietà nei paraggi del paese che si stava formando, nella zona di quinti circostanti al villaggio del piano originale.

È cosicché in 1901 arrivò da Alberti, proveniente di San Lorenzo Bellizzi, Antonio Franceze con sua moglie Elisabetta Gallo e suo piccolo figlio Lorenzo. Qui, posteriormente nacquero i suoi figli Antonio, Francisco, Vicente, Cayetano, Ángela e Pedro. Si dedicavano a produrre fagotti di foraggio, ed arrivarono ad avere una buona situazione economica. Quella che distinse Antonio Franceze fu la sua ospitalità, la sua solidarietà per ricevere i compaesani che arrivavano.
La sua casa, dove c'era un lungo tavolo, era posto propizio per riceverli e riunirli. In questo modo arrivarono a casa sua, e dopo si stabilirono nei suoi paraggi membri delle famiglie Nicoletti, Vito, Bruno, Záccaro, Franceze, Gallo, Restieri, Di Paola, Barone, Pesce, Rímoli, Di Vincenzo, Chiararia, Palazzo, Mastrotta, Miranda, Carluccio, Mattera, Flocco, Russo, Minervini, Filardi, tra altre.

Sembrasse che la parentela col Bruno ed i Vito che a sua volta lo vincolano all'origine di molti famiglie albertinas, più una preminenza naturale che si evidenziò nei suoi propri risultati e nella stima della sua gente, furono le caratteristiche che sottolinearono il suo nome che per tutti i discendenti di quelle famiglie e di altre che stavano o si andarono radicando dopo nel Quartiere, è quello di suo riconoscente, ricordato e caro.


Matrimoni

I sanlorenzanos che arrivarono era nella sua maggioranza giovani che formeranno qui le sue nuove famiglie. Così, nei libri di Matrimoni del "Nostra Parrocchia Sig.ra del Rosario" di Alberti troviamo il matrimonio, celebrato il 19 maggio di 1901, di José Vito, di 21 anni, figlio di Pablo Vito e Juana Nicoletti, con Catalina Bruno, di 22 anni, figlia di Pedro Bruno ed Ana María Gallo, i due nati in San Lorenzo Bellizzi.
Ci sono quattro (raffigura Bruni anche) che si sposano in Alberti con sanlorenzanos: Catalina, María, Antonio e Teresa. María, di 17 anni, si sposa con Carlos Záccaro, di 24 anni, figlio di Lorenzo Záccaro e Madalena Petella, il 7 novembre di1903.
Antonio, di 22 anni si sposa il 17 di agosto di 1907, con Concezione Vitale, figlia di Severo Vitali e Dominga Fitipaldi. Testimone è Antonio Franceze.
Teresa, di 20 anni, si sposa il 6 di agosto di 1910 con Lorenzo Vincenzo, di 22 anni, figlio di Andrés Vincenzo e Rosa Massara.
C'è un altro Vito, fratello dell'anteriormente famoso, Juan di 23 anni che si sposa con Adela Bassi, di 21, il 25 novembre di1911.
Il 6 agosto di 1905 si celebrò il matrimonio di Francisco Quintieri, figlio di Vicente Quintieri e María Antonia Occhiuzzi, con María Chiararía (figlia di Pedro Chiararía con Angela Massano).
Il 6 giugno di 1914, quello di Salvatore Barone, di 26 anni, italiano, figlio di Juan Barone e María Chidíchimo, con Angela lo Abiti, di 23 anni, figlia di Antonio lo Abiti e Carolina Pucciano. Testimone è Pedro Bruno.
Il 13 settembre di 1919 si sposò Guido Mícoli di 32 anni, nato in Meretto diedi Tomba, Molise, Italia, figlio di Antonio e di Teresa Chiridini, con Carmen Di Pauli di 22 anni nata in San Lorenzo Bellizzi, figlia di Francisco e Catalina Bentemiglia.
Il 1° dicembre di 1923, si celebrò il matrimonio di Francisco Pedro Pablo Palazzo, nato in San Lorenzo Bellizzi il 29 giugno di 1895, con Rosa Chidichimo, nata in Alberti il 28 novembre di1901. (Nonni dell'autore di queste linee).
Anche, nei libri di Battesimi, troviamo i nuovi argentini, figli di immigrante sanlorenzanos: Così, il 16 dicembre di 1901 fu battezzato Antonio Franceze, figlio di Antonio Franceze e di Elisabetta Gallo. Era nato il 11 di ottobre di 1901 ed era il secondo figlio del matrimonio. Quello stesso giorno, suo papà Antonio Franceze e sua mamma, "signora Betta" uscì da padrini del piccolo Pablo Vito, figlio di José Vito e Catalina.

Integrazione con altre famiglie nel Quartiere

Come nel Quartiere non erano soli, pronto si legheranno a famiglie creolo come i Rivero, Monsalvo, Morale, Castagneti, Andrada, i ítalo-albanesi Chidíchimo, Braile, Blaiotta, Brunetti, gli italiani del nord, in questione di Udine: Quintieri, Mícoli, Ferino, Recinti e gli spagnoli come le famiglie Rodríguez.

L'identità

Le famiglie, legate per lacci di sangue, per lacci di vicinanza che perdurarono attraverso l'Atlantico, per lacci spirituali sorti della comune Fede Cristiana e manifestati nell'organizzazione di peregrinazioni a Luján, nelle protezioni, uniti alla semplicità, allegria, solidarietà ed affetto di tutti i suoi membri, fecero che il Quartiere San Lorenzo avesse presto un'identità propria, integrata al resto della comunità albertina, ma contemporaneamente caratterizzata per una vita sociale questione.

Le famiglie, la terra e le attività economiche

Nei piani di Alberti, fino a recentemente, dopo quello che è la Viale Circonvallazione e fino alle vie della Ferrovia, era "Sezione Quinti." Appena con l'apertura di alcuni strade possiamo vedere mediamente integrato al Quartiere al resto del paese.

Nell'epoca che potremmo denominare "fundacional" che abbraccia l'ultima decade del secolo XIX e le tre prime del XX, distinguiamo l'insediamento di alcuni famiglie che avevano più o meno leve estese: Rodríguez, col suo Magazzino di Rami Generali "La Buona Misura", Chidíchimo, che si dedicava anche in vendita di foraggi che aveva le quattro mele di fronte ad Uriburu tra Accordato Rivara e San Lorenzo.
Franceze che aveva un "campo", Leonardo Nicoletti, che aveva una leva di fronte alle vie, Güido Mícoli, la casa più lontana del Quartiere, unita a questo per un vicolo al che gli canta il poeta Leonardo Roque Recinti il suo poema, Ferino, Marotte, l'ultimo tratto fino al Cimitero.
Dalla decade del 30 si profilano d'ora in poi alcuni attività che ebbero il suo splendore fino a quello70. I forni di mattoni dei fratelli Ferino, di Marotte, di Gil, la fucina di Francisco Palazzo, la leva dove coltivava i suoi fiori Pagano. Un capitolo a parte per i magazzini, posti di incontro, centri di riunione: Quello di "Pi" (soprannome di Pedro Franceze). Quello posto, di fronte alla Scuola ed al Club, merita a parte un capitolo: : lì si continuò a riunire il Quartiere dopo la Casa di Antonio Franceze.
Anche i magazzini di Pesce, di Pascual Minervini, di Angioletto Barone. La Panetteria di Prato, la macelleria di Saumell. Questi ultimi già fuori del Quartiere, ma di passaggio verso lui, con la clientela fissa che passava dal centro. Molti dei vicini di San Lorenzo lavorarono nella fabbrica di Ferreyra Basso, metalúrgica che si tenne validità tra le decadi del' 50 ed il' 80. Altre fonti di entrate per le famiglie erano la vendita di marlos per le cucine o focolari, la vendita di pane casalingo o di prodotti orticoli.

Le istituzioni del Quartiere

In 1923 ottennero la fondazione della Scuola che ricevè il numero 14 ed il nome di "Bartolomé Mitre" e funzionò in parte della casa di Antonio Franceze che fosse affittata con quello fine. Fu il suo primo direttivo Felisa Breta. Per lei passarono direttori della taglia di José Rúgolo, Juan Francisco Recalde, l'ineguagliabile Haydeé Maldonado di Romano.
In 1957 si inaugurò la Cappella di Fátima, cominciata come un oratorio dal Padre Ricardo Wolter, e concluída anni dopo, 83 -84, per il Padre Dante Iorio. In 1965 si fondò il Giardino di Infanti grazie all'iniziativa di quella fervente lottatrice che fu Haydeé Maldonado di Romano.
Fu il primo giardino di infanti di Alberti, dopo quando si realizzò il "trasloco" verso il centro, per formare il giardino N° 901, tornò a creare, questa volta col numero4. Ricordiamo tutti il primitivo Giardino prefabbricato che si incendiasse dopo anni che fu rimpiazzato per l'attuale edificio.
Il Club San Lorenzo, istituzione sociale e sportiva che distingue al Quartiere, cominciò a funzionare nella decade di1970. L'origine ha a che vedere col gruppo di giovani che giocava a calcio, diretto per i fratelli Pedro, Guglielmo e Felipe Rivero, e che dovettero lasciare il posto della Fiera dove praticavano il suo sport preferito.
Il 18 aprile di 1971 nel sentiero di quello che era stato la casa di Francese, allora proprietà di Fiumi, in una chiacchierata di amici sorse l'idea da fondare il Club. Pronto incominciarono le tratativas col signore Marcos Castañares, per comprare il terreno della sua proprietà per costruire la sede della nuova istituzione.
Si fece una colletta per unire i cento mille pesi moneta nazionale, o mille Legge18.188, ed il 9 di Julio di 1971 si impiegò la pietra fondamentale che fu benedetta dal Curato Párroco, Presbítero Dante Iorio, essendo padrini della nuova istituzione la direttrice della Scuola Nº 14, Sig.ra Haydeé Maldonado di Romano ed il Sig. Pedro Rivero.
La prima commissione direttiva fu integrata della seguente forma:
Presidente: Dimenticanza Delio Marotte, Vicepresidente: Roberto J. Ferino, Segretario: Angelo Rivero, prosecretario: Antonio Barone, Tesoriere: Tomás A. Chidíchimo, protesorero: Horacio Ferino, Vocates titolari: Luis Monsalvo, Juan Almirón, Héctor Díaz, Omar Castañares, Norberto Monsalvo, Antonio Marchisio, Vocali Supplente: Juan Castañares, Juan C. Marchisio, José Fúrfaro, Héctor Castro, Juan C. Flores, Pedro Rodríguez, revisori di conto titolari : Oscar C. Marotte, Ovidio Rodríguez, Roberto Barone, Supplentes: Roberto Sceuza, Juan Morales y Héctor Barraza. In settembre di quell'anno si scottò una hornalla di mattoni destinata alla costruzione della Sede Sociale che fu alzata col lavoro di soci, vicini e simpatizzante del Club.

Speciale riconoscimento merita "Antón" Baré, nome artistico del vicino del Barrio Antonio Barone chi incoraggiò i balli con l'allegria del suo canto interpretando cumbias durante lunghi anni, con la musica dell'insieme "Los Becuadros."
Un altro vicino del Quartiere distaccato fu Alfredo Quintieri chi si sdebitò come massaggiatore di Bocca Junior e della Selezione Nazionale di Calcio nel Mondiale della Germania1974.

In 1987, per iniziativa di una commissione, denominati Amici del Quartiere San "Lorenzo", cominciò a festeggiarsi la festa del Sacro Patrono, San Lorenzo Mártir, il 10 agosto. In quell'opportunità si alzò un monolito, e si diede forma ad una piccola piazzola. Nel Monolito c'è una placca coi nomi dei primi colonizzatori che intesta il fondatore Antonio Francese , ed integrano Leonardo Nicoletti, Lorenzo Vito, Lorenzo Francese, José Restieri, Lorenzo De Vincenzo, Pedro Pesce, Leonardo Záccaro, Juan Restieri, Domingo Bruno, Andrés De Vincenzo, Vicente Záccaro, Agustín Carluccio, Pedro Bruno, Francisco De Paola, Domingo Pesce, Carlos Záccaro, José Charrería, Angel Barone, José Quintieri, José Ferino, Antonio Ferino, Güido Mícoli, Antonio Mastrotta, Antonio Rodríguez, José Costa, Pedro Miranda, Angel Bellusci, Tomás Mattera, Angel Rivero, José Chidíchimo, Baldomero Rodríguez, Nicolás Russo, Francisco Minervino, Francisco Palazzo, José Palazzo, Pedro Filardi, José Vito, Juan Valle, Atilio Valle, Salvador Fiori, Ignacio Rímoli, José Carbone y Victorio Cattáneo,
La maggioranza di essi, provenienti di San Lorenzo Bellizzi, insieme ad altri calabresi, alcuni friulanos ed alcuni spagnoli. Jerónimo Mícoli era l'anima mater di questa squadra che fece la primo tallarinada in una carpa di fronte alla Cappella.

Alla fine della decade del 80 Lei creó la Sala di Primi Auxilios "Francisco Ledo", in proprietà donata per suo figlio, la quale pronti servizi di attenzione prescrive ed infermeria ai vicini.

In 1998, compiendosi i 75 anni dalla Scuola Nº 14, si rieditò la festa del Quartiere il 10 di agosto, continuando dopo, fino all'attualità. Abitualmente in questa opportunità si prodursi l'incontro tra chi seguono nel Quartiere e chi avendosi lontano fisicamente conservano e stimano affettuosamente le sue origini.

Un'altra forma di rendere omaggio fu la nomina delle strade del Quartiere, tra le quali si trovano: "San Lorenzo", "Antonio Francese", "Ceferino Ferreyra Basso" e "Antón Baré."
Il Quartiere è semplice, di limiti diffusi, con strade di terra e ragazzi giocando per strade, e ha un spirito caratteristico che l'identifica e si respira nel suo clima e nella sua gente.

1 comentario:

  1. Felicitaciones al Profesor Palazzo por esta brillante reseña y trabajo de recopilación testimonial sobre el querido barrio San Lorenzo de la Ciudad de Alberti. Quiero enviarle, además, muchos saludos de parte de mi padre, Leonardo Roque Valle, quien siempre lo recuerda con mucho respeto y cariño. Un fuerte abrazo, María Rosa Valle

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